ANNISETTANTA. IL DECENNIO LUNGO DEL SECOLO BREVE
Gli anni Settanta compongono un panorama di grande ricchezza e complessità e
nel quale le esperienze artistiche appaiono dotate di una forza problematica ed
espressiva che le rende risolutamente attuali. L’attività degli artisti si
poneva con grande franchezza di fronte alle contraddizioni sociali e politiche
del tempo, indagando i meccanismi di consenso di massa o l’identità personale
nelle sue articolazioni sessuali e relazionali, o ancora l’uso dello spazio e
delle risorse naturali, l’organizzazione della vita politica ed economica, la
violenza, la guerra, tutti temi che mantengono visibilmente intatta, e anzi
hanno accresciuto la loro carica problematica e conflittuale nel nostro mondo
globalizzato.
L’elemento comune a tutte le esperienze artistiche del
decennio è senza dubbio la consapevolezza che l’arte è un codice, una
costruzione collettiva, che le sue realizzazioni, gli spazi che occupa (il
“cubo bianco”), i giudizi e le reazioni che suscita nel pubblico, hanno
determinate possibilità e appartengono a un ordine pienamente storico e
culturale. L’arte di questo periodo cerca di “fuoriuscire” dal suo ambito
specialistico, di abbandonare le tecniche tradizionali, di investire lo spazio
reale, tanto quello della città che quello naturale, di decostruire i
meccanismi di consenso sociale e politico, di interrogare i meccanismi consci e
inconsci che contribuiscono a formare la personalità e l’identità.
Tutto questo riguarda tanto gli artisti impegnati direttamente
nella corrente concettuale (che usa di preferenza il linguaggio verbale come
mezzo espressivo), come ad esempio Joseph Kosuth o Lawrence Weiner, ma anche
quanti, come ad esempio Bruce Nauman, Daniel Buren, Dennis Oppenheim, Douglas
Huebler e Franco Vaccari, usano altri media, e toccano infine anche quello che
è stato definito il “campo allargato” dell’arte, vale a dire quell’insieme di
esperienze che agisce fuori dai limiti della galleria e del museo e della
stessa tradizione “antropocentrica”, in particolare della scultura. Figure
emblematiche di questa tendenza sono Joseph Beuys, Gordon Matta-Clark e Robert
Smithson, autori di alcune delle opere più memorabili di quegli anni, con la
loro caratteristica mescolanza di visionarietà poetica e riflessività
filosofica, o ancora Hans Haacke, con le sue “inchieste” di taglio
esplicitamente politico, e Christo, con i suoi interventi (anti)monumentali. In
Italia, artisti vicini all’Arte povera come Merz, Kounellis, Penone, Fabro e
Boetti, declinano in forme e materiali originali una riflessione sul tempo,
l’energia cosmica e psichica, altri, come Fabio Mauri, indagano la memoria
storica e la dimensione politica, altri ancora, come Gino De Dominicis e Vettor
Pisani, esplorano l’allegoria e il tableau vivant.
Il corpo è negli anni Settanta l’altro epicentro della
ricerca artistica, grazie al lavoro di performer che mettono in scena, come
Marina Abramović e Ulay, la loro interazione psicologica ed erotica, oppure la
condizione di pericolo vigente in uno spazio sociale dominato dalla violenza,
come nel caso del californiano Chris Burden, o ancora si legano alle posizioni
del movimento di liberazione femminista, mettendo in discussione, come nei casi
di Gina Pane, Valie Export, Ketty La Rocca e Hannah Wilke gli stereotipi
dell’identità femminile. Tutti esempi questi in cui si manifesta pienamente
l’irrequietezza, la mobilità, l’inventiva anticonvenzionale che compongono la
cifra inconfondibile di un decennio straordinariamente vitale.
Bibliografia generale
Testi di riferimento
- Hal
Foster et al., Art since 1900, Thames & Hudson (per le vicende
artistiche tra il 1945 e il 1980) [edizione inglese in PDF]
- Anne Rorimer, New art in the 60 and 70s, Thames and Hudson 2001, pp. 194-274 [PDF]
- annisettanta (con Marco Belpoliti, Gianni Canova),
Skira, Milano 2007 [PDF]
Saggi
- Pier Paolo Pasolini, Scritti corsari, Garzanti, Milano 1975
- Brian O’Doherty, Inside the White Cube, Johan & Levi, Monza 2012
- Giorgio Agamben, Che cos'è il contemporaneo, Nottetempo, Roma 2010
- Kathy O'Dell, Contract with the Skin, University of Minnesota Press, 1998. Scaricabile a questo link
- Gilda Policastro, Il potere come degradazione e l’apocalisse come soluzione: Pasolini da “Salò” a “Petrolio”, in Apocalissi e letteratura, a cura di Ida De Michelis, Bulzoni, Roma 2005, pp. 217-230.
- Fabio Mauri, Scritti su Che cosa è il fascismo ed Ebrea. Scaricabili a questo link.
- Italo Calvino, La squadratura, in Giulio Paolini, Idem, Einaudi, Torino 1975,
pp. V-XIV
- Stefano Chiodi, Lo Scorrevole. Il teatro della crudeltà di Vettor Pisani, in “il verri”, L’io in finzione, n. 64 (2017), pp. 89-107.
Lezioni
Il corso di 12 CFU/72 ore, caratterizzante per la Laurea Magistrale in Storia
dell’arte, contiene al suo interno un modulo di 6 CFU/36 ore (ovvero la prima
metà) indirizzato agli studenti di tutti gli altri corsi di Laurea Magistrale,
e in particolare al Corso in Teatro, Musica, Danza per i quali l’esame è
obbligatorio e caratterizzante (l'esame può essere naturalmente sostenuto anche
dagli studenti della Laurea Magistrale in Cinema, TV e P.M., che devono però
inserirlo del piano di studi come esame a scelta).
Modalità di esame
Esame da 12 crediti (LM in Storia dell'arte)
La prova d’esame da 12 CFU consiste nella redazione e successiva discussione di
un paper il cui argomento e la cui bibliografia specifica vanno concordati col
docente (lunghezza minima 20.000 battute, incluse note e bibliografia), da
inviare poi al docente via email almeno dieci giorni prima dell’esame.
Attenzione: gli studenti non frequentanti (12 CFU) in aggiunta alla
valutazione del paper, devono sostenere un esame orale su tre saggi a
scelta tra quelli indicati in bibliografia.
Esame da 6 crediti (LM in Teatro, musica, danza)
Solo per gli studenti frequentanti: la prova d’esame consiste nella redazione e
successiva discussione di un paper il cui argomento e la cui bibliografia
specifica vanno concordati col docente (lunghezza minima 20.000 battute,
incluse note e bibliografia), da inviare poi via email almeno dieci
giorni prima dell’esame.
Studenti non frequentanti: La prova d’esame consiste in un esame scritto
svolto in aula durante la sessione di esame; è richiesta la conoscenza
approfondita dei materiali del corso (testi, immagini, film), la capacità di
esporre e commentare criticamente, alla luce dei testi elencati in
bibliografia, tematiche, aspetti storici e opere esaminate nel corso.
Tutti gli studenti devono tener conto che il tempo necessario per
l'individuazione del tema del paper, allo studio dei testi e alla
redazione non può essere inferiore a due mesi e che ciò
richiede di dover concordare il soggetto con largo anticipo rispetto alla
sessione di esame.