giovedì 15 agosto 2019

Laurea Triennale DAMS (A-L) - Corso 2019-20


ARTE E AMBIENTE: 1950-1980

Il corso analizza le relazioni tra l’oggetto artistico e l’ambiente nella seconda metà del Novecento. A partire dalla messa in questione della cornice in pittura e del piedistallo in scultura, si approfondirà il passaggio dall’oggetto all’environment e all’installazione, per arrivare ad analizzare la fuoriuscita dell’intervento artistico dagli spazi preposti dell’arte nella natura e nello spazio pubblico – dalla land art alle diverse pratiche di partecipazione sociale.


Bibliografia
  • Denis Riout, L’arte del ventesimo secolo. Protagonisti, temi, correnti, Einaudi, Torino 2002 [parti quarta e quinta: pp. 251-407]
  • F. Poli. F. Bernardelli, Mettere in scena l’arte contemporanea. Dallo spazio dell’opera allo spazio intorno all’opera, Johan & Levi, Milano 2016, pp. 11-101
  • Rosalind Krauss, Doppio negativo: una nuova sintassi per la scultura, in Passaggi, Bruno Mondadori, Milano 1998, pp. 245-288
Testi di riferimento
  • Francesco Poli (a cura di), Arte contemporanea. Le ricerche internazionali dalla fine degli anni ’50 a oggi, Electa, Milano 2003 (i seguenti saggi: F. Poli, Ricerche minimaliste e analitiche, pp. 70-95; F. Poli, Arte e ambiente, pp. 96-121; Maddalena Disch, Process art e arte povera, pp. 121-149). I saggi sono disponibili anche in PDF.
Per una visione complessiva dell'arte tra XIX e XX secolo, con un vasto apparato di immagini, è molto utile consultare per le parti utili al programma i seguenti volumi:
  • Mary Acton, Guardare l'arte contemporanea, Einaudi 2008
  • Hal Foster et al., Arte dal 1900, Zanichelli, seconda edizione 2013, per gli anni 1965-1975.
Tutte le immagini proiettate durante il corso, così come i filmati, sono reperibili on line tramite una semplice ricerca su Google Images o YouTube o su siti specializzati come ubu.com.

Filmografia

Land Art, 1969
Christo, Wrapped Coast, 1969
Robert Smithson, Spiral Jetty, 1970
Troublemakers. The Story of Land Art, 2015

Tutti questi films sono visibili su ubu.com o YouTube.

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